Addio scheda carburante | Il Fisco per i Traduttori

Pubblicato il 27 Luglio 2018 alle 13:42 0 Commenti

di Giuseppe Bonavia

Fra i pochi costi deducibili in capo ai traduttori e interpreti ci sono i costi per l’acquisto del carburante utilizzato per l’auto propria; come è noto la deducibilità di tale costo è ridottissima: è deducibile infatti il 20% dell’imponibile ed è detraibile il 40% dell’IVA, in quanto il veicolo ha un utilizzo promiscuo: secondo la legge in buona parte è utilizzato per scopi personali e in minima parte per lavoro.

Il documento atto a consentire la deduzione, come tutti sanno, è la celeberrima scheda carburante in cui vengono annotati i rifornimenti a cura del rivenditore. Dal corrente mese di luglio, però, la carta carburante viene per legge resa inutile, in quanto insufficiente di per sé a consentire il beneficio fiscale. Vediamo che cosa è successo.

Per legge dal 1 luglio 2018 la deduzione del costo del carburante per autotrazione e la detrazione della relativa IVA per i titolari di partita IVA è consentita solo se vengono utilizzati strumenti di pagamento elettronico e quindi tracciabili: i pagamenti per contanti non saranno più idonei a documentare la spesa sostenuta ai fini del beneficio fiscale.

Per questo motivo non sarà più utilizzabile la carta carburante quale documento fiscalmente idoneo alla deduzione del costo da parte dei liberi professionisti e dei lavoratori autonomi.

Consiglio pertanto di aderire alla nuova normativa conservando le strisciate in carta chimica (le cosiddette memorie di spesa) che il gestore del distributore rilascia al cliente come esito dell’avvenuto pagamento elettronico.

Tutte queste memorie cartacee potranno essere contabilizzate come documenti fiscalmente sufficienti a ottenere la deduzione e detrazione degli importi nel contesto della contabilità. Le memorie di spesa costituiranno quindi i documenti che consentiranno la deduzione e detrazione fiscale in sostituzione della scheda carburante.

Naturalmente tali strisciate dovranno riferirsi all’utilizzo di una carta o di un bancomat intestato al soggetto che intende dedurre il costo del carburante; per questo motivo invito a conservare gli estratti di conto corrente (per l’uso dei bancomat) e/o gli estratti mensili delle certe di credito: da essi sarà riscontrabile l’addebito sui conti del contribuente di ogni singolo rifornimento.

Questo aggiornamento normativo investe tutti i soggetti titolari di partita IVA ma esclude, ovviamente, coloro che hanno aderito al regime contabile forfetario, per i quali è prevista una deduzione di costi in ragione percentuale sui compensi e non su base documentale.

 

Giuseppe Bonavia è Dottore Commercialista e Revisore Contabile in Pisa, titolare dal 1990 di uno studio di consulenza e assistenza fiscale. Dal 2005 tiene corsi, seminari ed incontri dedicati a traduttori ed interpreti indipendenti o associati; collabora stabilmente con STL tenendo corsi in aula e effettuando eventi formativi e aggiornamenti on-line su piattaforma webinar. Dal 2015 fornisce consulenze in ambito fiscale e contributivo a prezzi convenzionati per i traduttori allievi di STL.

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