‘Bilanci a confronto’ Laboratorio di traduzione dal tedesco all’italiano e viceversa – STL intervista M. Manzin

Pubblicato il 13 Ottobre 2015 alle 18:09 0 Commenti

Il Quaderno degli appunti
Laura Baldini intervista Marisa Manzin

Il prossimo 28 novembre si terrà a Pisa il laboratorio di traduzione dal tedesco all’italiano (e viceversa) ‘Bilanci a confronto’. Abbiamo intervistato la docente, Marisa Manzin, che ci ha dato anche qualche anticipazione sul lavoro che svolgerà durante il laboratorio.
Buona lettura!

Dottoressa Manzin lei si è laureata in economia aziendale in Germania e da oltre tre decenni lavora come traduttrice e interprete libera professionista in campo economico, legale e finanziario. Qual è stato il suo percorso formativo e professionale e come è nata la scelta di fare questa professione?

La scelta è avvenuta quasi per caso. Ci sono arrivata passando dalla matematica e l’informatica attraverso l’interesse per la Germania e la sua lingua. Sono la tipica traduttrice “di traverso”, come si direbbe in tedesco, che dopo aver imparato il lavoro sul campo – da dipendente –, ha fatto gli esami di traduttrice e interprete in Germania. Per il mio carattere è stata la scelta giusta, altrettanto quanto quella di mettermi a lavorare in proprio e di studiare successivamente economia aziendale, una disciplina per me appassionante che non serve soltanto a dimostrare le mie conoscenze in merito alla clientela, ma anche a condurre la mia attività in maniera imprenditoriale.

Preferisce lavorare come traduttrice o come interprete?

Quello che più mi piace è proprio l’alternanza: mi piace molto avere contatti con le persone più disparate, dagli amministratori di grandi società ai carcerati, per citare due estremi, ma lavoro pure volentieri concentrata al computer. E anche per quanto riguarda i temi, di questa professione apprezzo molto il “dovere” – da me ritenuto un’ottima opportunità – di confrontarmi con gli argomenti più svariati e dedicarmi a ricerche contenutistiche e, naturalmente, terminologiche.

Che cosa è cambiato, in meglio e in peggio, da quando ha iniziato a lavorare?

Ritengo di essere stata molto fortunata. Ho iniziato in un periodo in cui le traduzioni, con la crescente internazionalizzazione, diventavano sempre più importanti e parallelamente si stavano sviluppando le tecnologie informatiche, così utili per la nostra professione. Oggigiorno è vero che la domanda continua ad aumentare grazie alla globalizzazione, ma è aumentata anche l’offerta e i sistemi di traduzione automatica hanno ormai conquistato diversi settori e ne conquisteranno degli altri in tempi brevi. Purtroppo questa esplosione non è stata accompagnata da un aumento proporzionale degli onorari per noi, anzi c’è stata una tendenza al ribasso, che solo in parte per noi è recuperabile con l’uso dei CAT. Le nuove leve quindi fanno sicuramente più fatica a vivere di questa professione, dall’altra parte devono investire molto meno di quanto abbiamo fatto noi nel passato perché i mezzi elettronici sono diventati decisamente più economici e hanno quindi abbassato la soglia di accesso all’esercizio della professione.

Lei svolge la sua professione sia in Germania che in Italia. A livello metodologico, che differenze ha riscontrato lavorando nei due paesi? Ci sono differenze anche nel modo in cui viene considerata la figura del traduttore/interprete?

Non direi che lavoro in Italia, anche se ho anche clienti italiani, ma comunque noto le disparità interculturali, che confluiscono anche nelle mie traduzioni. A parte alcuni aspetti pratici, come il metodo di conteggio (cartelle contro righe), le differenze rispecchiano il rispettivo modo di vivere e di socializzare. Non entro dei dettagli, ma per quanto riguarda la considerazione per la nostra professione posso riassumere così: dopo una giornata di interpretariato parecchi italiani, ma nessun tedesco, mi hanno chiesto: “Ma lei che professione fa normalmente”?

Anche l’esistenza della figura ufficiale del traduttore e interprete giurato In Germania, ci pone ad un livello dignitoso paragonabile a quello di altre libere professioni agli occhi del pubblico in generale.

Ho avuto occasione di leggere alcune considerazioni che ha scritto riguardo l’importanza delle fiere come strumento di marketing. Quali consigli può dare a un traduttore/interprete freelance che voglia sfruttare al meglio queste occasioni e trovare nuovi clienti in fiera?

L’articolo da me scritto risale a molti anni fa, quando avevo tenuto, assieme all’esperta di marketing, Dr. Thea Döhler, alcuni corsi di marketing per traduttori e interpreti in Germania. Uno dei vari strumenti da noi allora analizzati per farsi conoscere, trovare e apprezzare dai clienti era stato proprio l’approccio in fiera. Sicuramente alcune considerazioni del mio articolo in merito valgono anche oggi, soprattutto perché le fiere, anche in tempi di Internet, sono rimaste un grande polo di attrazione per espositori e visitatori. Il mio consiglio: prepararsi bene, informandosi sulle aziende e le persone da contattare e possibilmente concordare precedentemente gli appuntamenti, un consiglio che vale comunque per qualsiasi attività di marketing.

A Pisa, a novembre, per STL, terrà il corso ‘Bilanci a confronto’ rivolto a traduttori e interpreti sia di madrelingua italiana che tedesca nel corso del quale fornirà gli strumenti legislativi e terminologici per affrontare le traduzioni in ambito economico-finanziario. Come intende impostare la parte ‘pratica’ del corso e i laboratori?

Il mio seminario ha un’impostazione decisamente pratica, e cioè terminologica, anche se mi soffermo – brevemente per questioni di tempo – anche su alcuni principi contabili fondamentali. Importante è l’apporto dei partecipanti che, avendo in genere già un’esperienza professionale, con le loro domande contribuiscono a vivacizzare una materia da molti ritenuta “arida”. Infatti va sfruttato questo vantaggio dei corsi di presenza rispetto ai webinar, durante i quali, pur permettendo delle domande, non si riesce mai a creare un dialogo tra docente e partecipanti e tra i partecipanti stessi. Nel complesso la mia intenzione è quella di fornire dei mezzi pratici per affrontare con maggiore sicurezza le traduzioni in questo campo.

 

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Marisa Manzin, laureata in economia aziendale in Germania con una tesi su una particolarità del bilancio italiano. Da oltre tre decenni Marisa lavora come traduttrice e interprete (anche giurata) libera professionista in Germania in campo economico, legale e finanziario. Traduce frequentemente bilanci e relazioni annuali per imprese italiane e tedesche nonché società di revisione. Ha partecipato più volte come interprete qualificata a due diligence nell’ambito di acquisizioni transfrontaliere di società, a incontri tra imprenditori e commercialisti nonché ad accertamenti fiscali. È la prima volta che propone questo seminario in Italia.

PISA 28 novembre: ‘Bilanci a confronto’ laboratorio di traduzione dal tedesco all’italiano (e viceversa)
Iscrizioni aperte – posti limitati – Tariffa ridotta fino al 28 ottobre. Dopo questa data resteranno comunque in vigore gli sconti per gli allievi STL e per i soci degli enti patrocinanti.

Info al numero +39 347 3972992 oppure via mail a stl.formazione@gmail.com


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