CHI È TRADUTTORE ALZI LA MANO | LA STORIA DI VALENTINA LAMBRUGO

Pubblicato il 20 Dicembre 2020 alle 11:02 0 Commenti

Chi è traduttore alzi la mano - La storia di Valentina Lambrugo

Chi è traduttore alzi la mano – Storie di una professione

Una traduttrice in costante evoluzione | di Valentina Lambrugo

Se dovessi riassumere la mia storia in poche parole, opterei sicuramente per questa citazione dello scrittore inglese Edmund de Waal: “With languages, you are at home anywhere”. È proprio grazie alle mie conoscenze linguistiche, infatti, che mi sono sentita a casa in varie parti del mondo. Ma andiamo con ordine.

La mia storia ha inizio (ahimè) una ventina di anni fa, alle scuole medie. O meglio, alla prima lezione di francese della mia amata professoressa Terruzzi, se vogliamo essere precisi. È stato un vero e proprio colpo di fulmine. Per il francese, ovviamente. E come ogni amore che si rispetti, più studiavo questa lingua, più me ne innamoravo.

Ero affascinata dalla pronuncia (ho un debole per gli accenti in tutte le lingue, ad essere sincera) e dalla cultura d’oltralpe e quando ho avuto l’occasione di mettere piede per la prima volta sul suolo francese all’età di 13 anni, mi sono innamorata anche dei paesaggi e delle persone. Sì, perché contrariamente a quanto pensa la maggior parte del popolo italiano, io adoro i francesi.

Il mio amore per questa lingua mi ha portato a iscrivermi al liceo linguistico, dove mi sono impegnata nello studio di tedesco, inglese e francese. Nel 2007, la scuola ha organizzato una vacanza studio ad Antibes, in Costa Azzurra. Inutile dirvi che ero entusiasta all’idea. Peccato però che questa esperienza non si è rivelata all’altezza delle mie aspettative e così ho chiesto ai miei genitori di mandarmi in Francia da sola l’estate successiva. Ed ecco che la mia fata madrina (Elena), rimasta nascosta fino ad allora, mi ha fatto un regalo bellissimo. No, non era un abito per il gran ballo con il principe, bensì una proposta di stage formativo di due settimane in un piccolo villaggio dei Pays de Caux (la patria di Arsenio Lupin, per intenderci). Mi ricordo quel giorno come se fosse ieri: mio padre mi ha accompagnata nel pavese dove mi aspettava un bus pieno di sconosciuti, che sarebbero stati i miei compagni di viaggio nella lunga attraversata da Pavia alla Normandia. Ricordo la paura, ma anche la determinazione. E ricordo benissimo le urla dei miei compagni di viaggio quando, in piena notte, hanno visto il ghiacciaio della Mer de Glace!

Bando alle ciance e torniamo alla mia storia. Come potrete immaginare, ho preso questa esperienza molto seriamente e sarò sempre riconoscente a chi mi ha dato questa opportunità e, in particolar modo, alla famiglia che mi ha ospitata (non senza fare dei sacrifici!) e che poi è diventata la mia seconda famiglia.

Gli anni passano, ho finito il liceo e mi sono iscritta alla scuola interpreti di Milano, dove ho approfondito lo studio dell’inglese e del francese (che ve lo dico a fare?).

Dopo un soggiorno Erasmus di 5 mesi a Ginevra e un legamento rotto, sono riuscita a laurearmi alla prima sessione disponibile, nel luglio 2012. Il tutto grazie all’aiuto della mia famiglia e del “potere del trio”. Non parlo di Streghe, la nota serie TV, ma di tre carissime amiche (Sara, Alice e Chiara), che mi hanno supportato in tutto e per tutto, fungendo da ponte tra me e l’università, correggendo le mie traduzioni in classe, consegnando compiti e inviando appunti. Sono e sarò sempre grata alle Scuole Civiche di Milano per avermi fatto conoscere delle grandi amiche e colleghe.

Tra un’esperienza all’estero e l’altra, ho proseguito i miei studi a Roma, ho iniziato a studiare spagnolo e a lavorare come interprete per un gemellaggio italofrancese e come traduttrice pro bono per alcune onlus internazionali.

Al termine degli studi, avevo un’unica certezza: lavorare come interprete per le istituzioni europee (come dico sempre: se devi sognare, tanto vale farlo in grande, no?). Così ho aperto la partita Iva e ricevuto i primi incarichi di simultanea e consecutiva. Tuttavia, ben presto mi sono resa conto che il mondo del lavoro non era esattamente come me lo ero immaginata. Non fraintendetemi: adoro lavorare come interprete, ma sul campo non riuscivo a ricreare situazioni di scambio linguistico-culturale e in simultanea, soprattutto, sentivo la mancanza dell’interazione con il cliente. Non soddisfatta, ho iniziato a insegnare inglese e francese agli adulti nel gennaio 2015 e poco dopo a collaborare come traduttrice in-house e project manager presso una piccola agenzia di traduzioni. È proprio lì che ho imparato tutte sfaccettature del mestiere, affiancata da due colleghi miciosi (un ruolo importante del nostro lavoro è pur sempre la gestione dei CAT-tool, dopo tutto!), arrivando a rivestire il ruolo Responsabile gestione qualità secondo le normative ISO 17100 e ISO 9001. Nel 2018, ho abbandonato il nido (e i miei amati colleghi pelosi) per lanciare il mio sito Web, Horizon Translations, creato con le risorse a mia disposizione (tanto studio, pazienza, tenacia e budget contenuto). Sono partita così verso una nuova avventura lavorativa che risponde alle mie passioni più grandi: le lingue straniere e il turismo. Ovviamente, non è stato facile e non lo è tutt’ora, nonostante gli anni di esperienza alle spalle. Si tiene duro e a volte ci si scoraggia, ma, quando meno te lo aspetti, arrivano anche grandi soddisfazioni.

E così mi ritrovo a 30 anni con ben 4 lavori: offro servizi di traduzioni, interpretariato e corsi di lingua, con specializzazione in ambito tecnico e turistico. Sono tre, direte voi. Esatto: Horizon Translations riassume i tre lavori che amo e per i quali ho studiato duramente. Tuttavia, per non farmi mancare niente, soddisfare il mio desiderio di viaggiare e instaurare uno scambio reciproco con persone di altre nazionalità, dal 2018 mi sono lanciata verso un’altra avventura: lavorare come guida turistica quadrilingue (italiano inglese francese e spagnolo) tra i meravigliosi fiordi norvegesi.

Probabilmente vi starete chiedendo perché ho deciso di raccontare una storia così banale, uscendo dalla mia comfort zone (chi mi conosce sa benissimo che sono la persona più timida del mondo!). Il messaggio che vorrei trasmettervi in questo anno in cui tanti hanno dovuto reinventarsi è questo: non scoraggiatevi. Sbaglierete, vi faranno sentire inadeguati, la competizione è spietata, ma ricordatevi sempre perché vi siete lanciati in questa avventura. Non abbiate paura di sperimentare nuovi orizzonti o di cambiare specializzazione anche dopo anni di esperienza. Prendetevi tutto il tempo che vi serve per trovare la nicchia che fa per voi e continuate a studiare.

Col senno di poi a volte mi dico che forse avrei fatto meglio a “muovermi diversamente”, ma in fin dei conti, se sono arrivata qui è proprio grazie alle scelte che ho fatto. E come hanno detto altre colleghe prima di me, ricordatevi sempre che pazienza, determinazione e voglia di migliorarsi alla lunga pagano. Dopotutto, ce lo insegna anche il mio amato Antoine de Saint-Exupéry: È una follia (…) abbandonare tutti i sogni perché uno di loro non si è realizzato, rinunciare a tutti i tentativi perché uno è fallito, (…) buttate via tutte le possibilità di essere felici solo perché qualcosa non è andato per il verso giusto. Ci sarà sempre un’altra opportunità, un’altra amicizia, un altro amore, una nuova forza. Per ogni fine c’è un nuovo inizio.”

Brianzola di nascita, ma ama definirsi cittadina del mondo. Da sempre appassionata di lingue, si è dedicata allo studio di inglese e francese, conseguendo la laurea magistrale in Interpretariato e traduzione presso l’UNINT di Roma nel luglio 2014. Membro delle principali associazioni di categoria italiane, opera come interprete, traduttrice e insegnante di lingue per aiutare aziende e professionisti a esprimersi in inglese, francese e italiano. Dopo varie esperienze di lavoro in Italia e all’estero, nel 2018 ha lanciato il suo sito Web, Horizon Translations, specializzato in servizi linguistici in ambito tecnico e turistico.

Nei mesi estivi, collabora come guida turistica tra i fiordi norvegesi, mostrando le meraviglie della natura e raccontando aneddoti in inglese, francese, spagnolo e italiano.

Se non la trovate davanti a un pc o a bordo di un bus, starà probabilmente viaggiando, sorseggiando una birra belga, facendo aquagym a ritmo di musica o studiando una nuova lingua. Il suo sogno nel cassetto? Stupirsi con gli occhi di un bambino, esplorando terre incontaminate alla scoperta di nuove culture.

La trovate sul sito Horizon Translations e su Linkedin.

Vuoi che anche la tua storia sia pubblicata? Leggi il progetto Chi è traduttore alzi la mano e raccontaci il tuo percorso professionale. Ti aspettiamo!


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Privacy