‘Come diventare traduttori di successo’ | doppioverso

Pubblicato il 15 Luglio 2019 alle 19:14 0 Commenti

È uscita da poco la traduzione e adattamento, a cura delle colleghe di doppioverso, di uno dei libri per aspiranti traduttori più letti, How to Succeed as a Freelance Translator di Corinne McKay, giunto ormai alla terza edizione e a una tiratura di più di diecimila copie. Ormai un testo di riferimento nel settore, per chi voglia intraprendere questa professione. La versione italiana si intitola Come diventare traduttori di successo ed è attualmente disponibile in formato ebook su Amazon.

Abbiamo fatto due chiacchiere con Chiara e Barbara per saperne un po’ di più sulla loro recente impresa.

Come è nata l’idea di tradurre e adattare questo libro per il mercato italiano?

È nata parecchio tempo fa, a dire il vero: eravamo reduci da una Giornata del Traduttore dove eravamo intervenute per raccontare e fare un bilancio del primo anno di doppioverso. Il nostro blog neonato aveva raggiunto ottimi risultati in poco tempo (stupendo anche noi, a dire il vero!), forse perché non c’era, online, un luogo in cui si parlasse di traduzione in quel modo, e insieme. Corinne era invece una traduttrice e imprenditrice già affermata: una sua allieva ci ha sentite chiacchierare delle nostre cose e le ha consigliato di contattarci proprio per trasportare il suo libro in Italia; lei ha pensato fosse una buona idea, e così è iniziato tutto. Il libro era, a nostro parere, completo e utilissimo, ma per certi versi molto americanocentrico: c’erano porzioni di testo che a un italiano potevano non interessare, e mancavano elementi che era necessario conoscere per intraprendere la carriera di traduttore nel nostro paese. Ecco, forse, perché la pubblicazione ci ha richiesto tanto tempo: volevamo restituire al lettore un prodotto che gli fosse genuinamente utile, senza ovviamente sovrapporci a Corinne o tradire il suo messaggio iniziale. D’accordo con lei abbiamo tradotto fedelmente il testo, apportandovi però lievi modifiche e integrando qualcosina qua e là, sempre nell’ottica di risultare pragmatiche e interessanti allo stesso tempo. Speriamo di essere riuscite nell’intento!

Come vi siete regolate per quanto riguarda l’adattamento al mercato italiano?

Come dicevamo, il nostro scopo principale era quello di non snaturare il testo di Corinne, che volevamo arrivasse ai nostri lettori nella sua completezza. Abbiamo quindi deciso che la soluzione migliore per dare uno sguardo alla situazione italiana (laddove questa si discostava da quella statunitense) fosse aggiungere qualche box di testo integrativo, in cui affrontare, di “penna nostra”, le tematiche che ci interessavano. Dato che il panorama della traduzione è in costante evoluzione, abbiamo scelto di non offrire risposte definitive come se fossero verità assodate, evidenziando piuttosto linee guida generali e offrendo risorse e link per approfondire i vari argomenti.

Come il pubblico di doppioverso sa bene, voi siete due traduttrici editoriali “pure”: com’è stata questa incursione in un testo invece prevalentemente rivolto a chi voglia intraprendere un’attività da freelance nel settore della traduzione tecnica? Ne avete ricavato qualche lezione che sarebbe utile trasferire anche nel vostro ambito di specializzazione?

Il libro di Corinne è uscito diversi anni fa, e lei continua ad aggiornarlo: noi abbiamo lavorato sulla terza edizione, che vanta una prospettiva fortemente improntata all’imprenditorialità. L’autrice non si limita a dare consigli sulla traduzione, ma cerca di guidare gli aspiranti colleghi in un percorso fatto di lungimiranza, progetti a lungo termine, valutazione delle proprie capacità e del mercato reale, obiettività e concretezza. Ci piaceva quest’approccio, che manca quasi completamente nel mondo della traduzione editoriale, e lo abbiamo abbracciato in pieno, sperando che tutti i nostri colleghi, senza distinzioni, lo avrebbero trovato stimolante. Al netto di queste considerazioni è però innegabile che Corinne si rivolga di preferenza a esemplari di traduttore a lei affini, i traduttori tecnici (soprattutto aspiranti): sono loro, quindi, i destinatari ideali di questo ebook. Però chissà, magari in futuro ci adopereremo anche per gli editoriali. Mai dire mai!

Come voi stesse accennavate prima, il testo di Corinne è molto improntato a una logica americana. Quali sono le differenze maggiori che avete riscontrato con la situazione della nostra professione in Italia? Secondo voi ci sono spunti utili per il nostro paese?

Ciò che maggiormente ci è saltato all’occhio durante la primissima, rapida lettura del libro di Corinne è stato, lo ammettiamo, il differente trattamento economico riservato ai traduttori italiani e statunitensi. Corinne parlava di cifre (e incoraggiava i traduttori inesperti ad aspirare a compensi) che per noi erano quasi inimmaginabili. E subito ci siamo dette che non potevamo lasciare lì quei numeri, o i nostri aspiranti colleghi si sarebbero illusi di poter diventare ricchi facendo i traduttori! Figurarsi!

Poi però ci siamo chieste se il messaggio importante fosse proprio il dato puro (il traduttore italiano guadagna così, quello americano cosà) oppure, piuttosto, l’atteggiamento di Corinne. Lei non afferma che tutti i traduttori americani guadagnano cifre a sei zeri: dice però che con il giusto atteggiamento e un po’ di sano spirito imprenditoriale (e liberandosi di visioni romanzate del nostro lavoro e ingenuità varie, zavorre che troppo spesso appesantiscono chi vuole fare questo mestiere – e a volte anche chi già lo fa) si può immaginare di guadagnare bene.

Quella di Corinne è, per noi, una rivoluzione copernicana nel modo di guardare a questo lavoro, e ci è sembrato importante importare quest’atteggiamento, più che le informazioni in sé.

In secondo luogo, abbiamo notato che l’associazionismo in America è molto più strutturato e presente che in Italia. Un traduttore iscritto all’ATA (l’American Translators Association) ha opportunità reali che un non iscritto non ha, perché anche i committenti si affidano alle realtà organizzate per cercare un professionista. In Italia la situazione dell’associazionismo e della sindacalizzazione dei traduttori è ancora in divenire, e forse questo genera un po’ di pressapochismo e confusione. Abbiamo quindi aggiunto qualche riga su alcune associazioni di categoria che speriamo rinforzino la loro presenza sul territorio, e su realtà che favoriscono il networking e lo scambio fra colleghi: se vogliamo essere più forti insieme, dobbiamo sapere dove confrontarci.

Progetti per il futuro?

Doppioverso e le sue fondatrici hanno subito molte rivoluzioni negli ultimi mesi. Ci siamo ritrovate a lavorare più di quanto avessimo mai preventivato, ad avere sconvolgimenti (positivi!) professionali, familiari, personali. Mentre noi cercavamo faticosamente di trasformarci da bruchi in farfalle, anche il mondo dei blog ha subito cambiamenti imprevisti.

Oggi, nel 2019, vale la pena continuare a scrivere, e se sì come, quando, quanto? Ci siamo fatte spesso queste domande, e non abbiamo trovato risposte facili. Per questo, piuttosto che generare post facili per pochi click o offrire contenuti in cui non credevamo solo per non rallentare, abbiamo preso la decisione (difficile e anche un po’ spaventosa), di fermarci a riflettere. Ci terrorizzava ciò che avrebbero detto i nostri lettori, ma ci sosteneva la convinzione che è sempre stata la vera forza di doppioverso: se non possiamo essere davvero utili e originali, preferiamo tacere.

La verità è che abbiamo in ballo molti bei progetti personali, e ci piace sapere di poterli portare avanti con l’attenzione che meritano. Ma l’uscita del libro di Corinne ci ha anche ricordato che insieme siamo una forza, e ci ha fatto venire una voglia pazza di avventurarci in nuove direzioni, per creare qualcosa di mai visto prima. Quindi chissà? Magari trovaremo una formula per tornare in pista, purché in modo utile e interessante. Doppioverso, del resto, è il nostro primo amore da aspiranti traduttrici: è vero, ormai siamo traduttrici “vere”, ma lui è sempre nei nostri cuori.


Se anche voi volete diventare traduttori, consultate il nostro percorso on demand di alta formazione ‘Diventare traduttori’ espressamente progettato per aspiranti traduttori e traduttori alle prime armi.

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