Dall’inglese all’italiano: EN > IT (o EN to IT)

Pubblicato il 6 Luglio 2023 alle 13:46 0 Commenti

 


Il vocabolario del traduttore | EN > IT (o EN to IT)


A cura di Sara Tirabassi


EN > IT (o EN to IT)

Sta per: dall’inglese all’italiano

Cosa vuol dire: si usa per specificare le caratteristiche di un lavoro di traduzione indicando in modo sintetico le combinazioni linguistiche interessate.


Niente paura, quel simbolo di ‘maggiore’ (>) non ha niente a che fare con la matematica. Rappresenta graficamente una freccia e sta a indicare la direzione di un lavoro di traduzione (o revisione di un testo tradotto). Nell’esempio usato per il titolo di questo articolo, EN > IT significa quindi “dall’inglese all’italiano”. Lo si trova anche con le lingue indicate per esteso: inglese > italiano.

È un modo molto sintetico per indicare la combinazione linguistica e nel mondo della traduzione salta fuori un po’ dappertutto: nelle descrizioni degli incarichi pubblicizzati sui database per traduttori come ProZ, nelle e-mail delle agenzie che propongono una collaborazione, negli annunci in cui le grandi aziende di servizi linguistici cercano personale da assumere, sui profili LinkedIn dei traduttori (sempre in cerca di un modo per risparmiare caratteri nella propria tagline ?).

Per traduzione e revisione, la freccia è generalmente in una sola direzione, perché il traduttore professionista di norma lavora verso la propria madrelingua (eccezioni a parte) e anche le società di traduzioni cercano tipicamente professionisti che siano ‘native speaker’, ovvero madrelingua, della lingua di arrivo della traduzione. C’è però un’eccezione: gli interpreti indicano la propria competenza in entrambe le direzioni per l’interpretariato di trattativa o telefonico (scriveranno quindi EN < > IT, con la doppia freccia) perché se sono gli unici mediatori tra due persone devono replicare il botta e risposta in entrambe le lingue di lavoro. Anche per loro, la direzione può essere una sola in altri tipi e in altri contesti di interpretariato.

Ci sono motivi per non usare il simbolo ‘>’? Qualche buon motivo c’è, ma come sempre dipende dalle circostanze. Le agenzie di traduzioni e i traduttori professionisti non hanno problemi a capire il significato del simbolo, ma i potenziali clienti al di fuori del mondo della traduzione potrebbero non conoscerlo. Se volete comunicare con loro, quindi, per scrivere le vostre combinazioni nel CV meglio trovare un’alternativa! Inoltre, alcuni software non riconoscono questo simbolo, ad esempio quello dell’Agenzia delle Entrate per la fatturazione elettronica: per descrivere con precisione i lavori fatti si deve quindi ricorrere a una soluzione diversa.

Ma quali sono le alternative? È presto detto: se lo spazio è poco si possono usare altre forme abbreviate, basate però su preposizioni: da EN a IT, from EN to IT, EN to IT, EN into IT. Sempre che il vostro interlocutore conosca le sigle che indicano le varie lingue. Se invece volete andare sul sicuro, la forma per esteso è sempre chiara: dall’inglese all’italiano.

Nota: ringrazio Chiara Gavasso e Marta Zani per l’aiuto sulla parte relativa all’interpretariato.


Come sempre, se avete domande o considerazioni, scrivetecele pure nei commenti qui sotto.


Credits: La foto dell’articolo è su canva.com

 


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