Intervista a Enrico Terrinoni, traduttore di Joyce| Note al traduttore

Pubblicato il 14 Settembre 2015 alle 9:36 0 Commenti

“Mi appassiona poter entrare, o illudermi di entrare, nella mente altrui; prestare la voce a chi altrimenti parlerebbe soltanto ai suoi connazionali; mi appassiona fare ricerca sui testi che traduco, confrontarmi con i pochi autori vivi che traduco (amo tradurre i morti); ma più di tutto, e questo riguarda l’impresa folle in cui mi sono imbarcato, tradurre Finnegans Wake con Fabio Pedone, mi appassiona la sfida di inventare nuovi linguaggi, non solo nuove parole, ma nuovi modi di incastonare un caleidoscopio di sensi in lemmi ibridi, sognati e risognati. Come nella lingua definitiva di Joyce.” (Enrico Terrinoni)

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Fonte: tempoxme.it

 

 

 


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