LETTURA DI APPROFONDIMENTO IN VISTA DEL CORSO DI TRADUZIONE DI FUMETTO

Pubblicato il 13 Marzo 2014 alle 14:54 0 Commenti

Vi proponiamo una lettura di approfondimento in vista del corso di traduzione di fumetto del 12 e 13 aprile, che si terrà a Pisa, in collaborazione con Translation Slam (Lucca Comics & Games).

“Nuvole e strisce, daapprofond. 1 Laura Ricci, Paraletteratura. Lingua e stile dei generi di consumo, Carocci, Roma, 2013, pp. 117-25.

“[I]l fumetto sembrerebbe […] meno intaccato dal perbenismo linguistico che caratterizza altre scritture di genere […]: l’indispensabile talento creativo dei disegnatori, infatti, ha il più delle volte contagiato anche la scrittura, a maggior ragione nei casi in cui il disegnatore coincide con l’autore dei testi. La lingua è in genere innovativa, anche a prescindere dai numerosi esempi d’autore, sia intesi come scrittori prestati occasionalmente alle ‘nuvole’, sia come artisti che hanno trovato in questa forma di intersecazione tra immagine e parola un mezzo particolarmente duttile, più di altri svincolato da condizionamenti letterari. […] Realisticamente, la nascita del fumetto, inizialmente ‘a strisce’ (strip), va collocata negli Stati Uniti di fine Ottocento, e precisamente sui modesti giornali popolari destinati alla parte multietnica e spesso illetterata della società americana. Per l’Italia, il principio fu Il Corriere dei Piccoli (dal 1908), con le vignette sottoscritte e le didascalie rimante; seguirono, poi, i modelli importati dall’America negli anni Trenta, con i primi balloon (nel 1942 tradotto con ‘fumetti’ da Bruno Migliorini); e infine, dal dopoguerra in poi, un’esplosione di sottogeneri e di stili (comico, avventuroso, fantascientifico, giallo-horror, intimistico), che giunge fino alla vitalissima situazione attuale. […] Il tipo di fumetto letterariamente più ambizioso è quello del ‘racconto grafico’ (dall’inglese graphic novel), battezzato negli anni Quaranta e rilanciato negli ultimi tempi come innovativa forma d’arte in cui, come nel fumetto, la creatività letteraria e quella figurativa concorrono in pari misura all’identità espressiva dell’opera. L’ancora irrisolta oscillazione di genere della denominazione importata, declinata ora al maschile ora al femminile (la g. n. o il g. n.), dipende dalla diversa interpretazione della voce inglese novel, accostabile sia a ‘novella’ sia a ‘racconto’, ‘romanzo’. Recenti contributi critici hanno individuato gli elementi distintivi, spesso elogiando lo sperimentalismo del genere (Goffredo Fofi giunge a definirlo ‘l’unica forma d’arte figlia del nostro tempo’ […])[1]. Il formato libro, di circa 100 pagine 21X17, è originario e non, come accade talora nei fumetti, una riedizione in albo di precedenti pubblicazioni seriali; la storia di ogni novel è autonoma e non una puntata di una serie; il prodotto si rivolge quasi esclusivamente a lettori maturi, come mostra l’assenza di compromessi pedagogici e di autocensure”.


[1] In Spinazzola V. (a cura di), Tirature ’08, Fondazione Mondadori-il Saggiatore, Milano, 2008, p. II.

Ricordiamo che le iscrizioni al corso di traduzione di fumetto del 12 e 13 aprile sono aperte, e che è possibile iscriversi a TARIFFA RIDOTTA fino al 18 MARZO.

Informazioni e modulo per l’iscrizione a stl.formazione@gmail.com


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