Tradurre la moda e il lusso | Quando la parola diventa arte
Pubblicato il 28 Agosto 2023 alle 10:11 0 Commenti
Un articolo di Martine Moretti ed Eugenia Durante
Nella prima parte dell’articolo dedicato alla traduzione e alla comunicazione di moda e lusso, vi abbiamo proposto una panoramica di questo universo tanto vasto quanto poliedrico, approfondendo anche il tema delle tendenze.
In questa seconda parte ci soffermiamo sulle peculiarità del linguaggio, sulle tipologie testuali e sulle figure professionali richieste nel settore del fashion and luxury. Andiamo!
Darsi un tono
Chi traduce o comunica la moda e il lusso deve fare i conti con un linguaggio davvero particolare. Esiste, infatti, una terminologia specialistica molto precisa, fatta di termini volti a descrivere materiali, procedure di fabbricazione e caratteristiche intrinseche di abiti e prodotti, ma non solo. È innegabile che ci sia anche una parte meno visibile ma altrettanto fondamentale, caratterizzata dai registri, le consuetudini e i modi di dire legati alle estetiche, alle tendenze e agli eventi che influenzano il settore (ne abbiamo parlato più approfonditamente in questo articolo).
Ecco perché i traduttori e i comunicatori devono sempre essere aggiornati su tutto ciò che accade nel mondo on e off line — dalle passerelle al grande schermo, dallo streaming alla musica, dalla politica alle tecnologie, fino ad arrivare alle normative e ai regolamenti che interessano i vari sottosegmenti.
Il linguaggio da utilizzare, inoltre, dipende molto dal tipo di cliente e dal suo tono di voce. Una Maison come Dior parlerà in un modo diverso rispetto a un brand come Alexander McQueen; Ferrari si distinguerà da Tesla, Chanel e Paco Rabanne non condivideranno lo stesso registro. Proprio come per le persone (provate a pensare a Totò che parla con l’accento milanese… abbiamo reso l’idea, vero?), il tono di voce è ciò che ci permette di distinguere un brand da un altro e di trasmetterne l’identità e l’unicità: un elemento prezioso da non dimenticare mai quando si lavora per un cliente.
Un settore, tanti testi
Il tono di voce non è l’unico aspetto importante: anche il tipo di testo, infatti, condiziona molto le scelte linguistiche. A seconda dell’obiettivo del nostro contenuto, per lo stesso cliente può essere necessario utilizzare più o meno preziosismi, tecnicismi, espressioni colloquiali…
Non dimentichiamoci mai che, come diceva il buon McLuhan, il mezzo è il messaggio! Ogni testo assolve una finalità precisa, inserendosi in una strategia aziendale strutturata che va sempre rispettata e integrata.
Le tipologie testuali, sia tradizionali che digitali, più comuni nel settore della moda e del lusso sono:
- la descrizione prodotto, ovvero il testo che illustra un servizio o un prodotto rivelando i motivi per cui acquistarlo renderebbe la nostra vita migliore. È solitamente formata da una parte più discorsiva e da un elenco di caratteristiche tecniche: nel caso di un capo di abbigliamento, ad esempio, la composizione e le istruzioni per la cura;
- il catalogo, cioè un insieme dei servizi e dei prodotti offerti dai brand. Può rivolgersi sia a clienti finali (B2C, business to customer), sia a clienti professionali (B2B, business to business) — e ciò ovviamente ne influenza il registro e lo stile;
- il sito web, ovvero la vetrina virtuale di un marchio. Nel settore di moda e lusso si tratta spesso di e-commerce che possono includere anche parti molto discorsive e immaginifiche, come ad esempio la storia di una Maison, oppure…
- … blog post, articoli ed editoriali: testi molto informativi, che hanno spesso un chiaro obiettivo di posizionamento all’interno dei motori di ricerca, di fidelizzazione del cliente e di attrazione di nuove tipologie di utenti (pensate ad esempio un’intervista a un personaggio di spicco della comunità LGBTQI+ in occasione del lancio di una collezione di abbigliamento dedicata al Pride);
- i comunicati stampa, ovvero documenti istituzionali con cui un’azienda comunica in maniera ufficiale tutto ciò che la riguarda;
- le newsletter, anch’esse con un obiettivo informativo ma direttamente inviate ai clienti via e-mail, che spesso devono rispettare limitazioni grafiche e relative al numero di caratteri;
- i post e i video-post sui social media, ovvero il must-have di qualsiasi azienda che desideri creare un legame stabile con i suoi clienti affezionati e/o potenziali;
- la comunicazione interna e la formazione, ovvero l’insieme di supporti che un’azienda produce per stabilire e/o rafforzare il legame con i propri dipendenti.
Negli ultimi anni, inoltre, si stanno presentando nuove sfide cross-mediali per chi traduce e comunica nel settore. La realtà aumentata e quella virtuale hanno introdotto un mondo di possibilità che fino a poco tempo fa sembrava remotissimo. I brand di moda e lusso si rivolgono a un pubblico sempre più vasto e attento alle novità, spesso con un elevato potere d’acquisto e una propensione all’investimento. Ecco perché è necessario tenersi sempre aggiornati e conoscere le nuove frontiere dell’informatica e della tecnologia: ciò che ieri ci sembrava pura fantascienza oggi è realtà, come ad esempio tradurre la descrizione prodotto di una borsa che sarà venduta in un negozio nel Metaverso.
Comunico, ergo sum!
Fino a ora abbiamo parlato di traduttori e, in generale, di comunicatori. È il momento di essere più precise e scoprire quali sono i professionisti che operano nella filiera della creazione di contenuti nel nostro settore d’interesse:
- il traduttore, che in questo caso specifico è un traduttore di marketing con competenze specialistiche;
- il transcreator, una figura ibrida che si muove in un limbo tra traduzione e scrittura. È in grado di adattare o riscrivere (parzialmente o totalmente) testi dalla spiccata vena commerciale e/o pubblicitaria;
- il copy e/o content writer. Il primo è la mente dietro i messaggi promozionali che ci spingono all’acquisto di un prodotto o di un servizio; il secondo scrive testi più lunghi e informativi, come blog post e articoli di approfondimento;
- il revisore e/o post editor. Ça va sans dire: dietro un traduttore di successo si nasconde un ottimo revisore, ovvero il professionista che si occupa di rifinire e controllare i testi d’arrivo (labor limae, non ti temo!). Il post editor, invece, verifica i contenuti prodotti da un motore di traduzione automatica. Non storcete il naso: bisogna farci il callo, ma anche il PE dà le sue soddisfazioni;
- l’interprete. Se finora abbiamo parlato di parola scritta, questo professionista ha il compito di veicolare oralmente un messaggio da una lingua straniera verso l’italiano. Le principali tipologie di interpretazione previste nel settore sono: simultanea, chuchotage, consecutiva e di trattativa (o di liaison);
- il traduttore editoriale. Eh sì: anche nei libri si parla di moda e lusso, e chi li traduce deve essere in grado di affrontare l’argomento con competenza e precisione, a volte trovando un compromesso tra fedeltà, comprensione e scorrevolezza nella lettura.
Per iniziare a lavorare come comunicatori specializzati, conoscere le diverse figure professionali è davvero fondamentale. Solo così potremo capire qual è (o quali sono!) il profilo che più corrisponde non solo alle proprie competenze, ma anche alle proprie attitudini e ai propri gusti.
Può sembrare banale ma, come abbiamo sottolineato più volte, il settore richiede una formazione continua che è senza dubbio più facile da affrontare se gli argomenti sono nelle nostre corde.
Siamo arrivate alla fine della seconda e ultima parte di questa analisi sul mondo della traduzione e comunicazione di moda e lusso.
Se il tema vi interessa, tenete d’occhio la sezione MDT di questo sito, dove pubblichiamo regolarmente contenuti e consigli di lettura mirati. ATTENZIONE, c’è anche una nuova pagina LinkedIn dove troverete informazioni sempre aggiornate sul settore moda e lusso! Correte a iscrivervi da QUI!
Noi, come avrete intuito, abbiamo appena cominciato. Continuate a seguirci sui nostri canali, e a presto!
Credits: La foto dell’articolo è su canva.com
E se non vi basta…
Per chi già lavora in traduzione (e comunicazione) per la moda e il lusso ma vuole approfondire degli argomenti e/o esercitarsi con i laboratori, oppure per chi vuole avvicinarsi al settore e farne una specializzazione, il corso di alta (e lunga 😉 ) formazione Tradurre (e comunicare) la moda e il lusso è sempre disponibile ON DEMAND a questo link.
Per approfondire la traduzione marketing, invece, leggete qui e qui.
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