Traduttori si diventa: la traduzione editoriale – Intervista a Giuseppe Bonavia

Pubblicato il 19 Aprile 2015 alle 17:42 0 Commenti

Come sapete è nostra abitudine, prima dei corsi, farvi conoscere i docenti con cui lavoreremo, e introdurvi alla materia che tratteranno. Oggi tocca a Giuseppe Bonavia, il nostro consulente in materia di adempimenti contabili e fiscali per i traduttori professionisti. Bonavia terrà una docenza nel modulo II del nostro prossimo  corso on line dedicato agli aspiranti traduttori editoriali, in cui saranno affrontati gli aspetti contabili e fiscali che riguardano da vicino i traduttori che intendono lavorare in ambito editoriale.

Buona lettura!

Traduzione editoriale e fiscalità sembrano essere due mondi lontanissimi, uno incentrato sulle lettere e l’altro sui numeri; tu c’insegni, invece, che per un traduttore è importante avere contezza anche degli aspetti fiscali e contributivi del suo lavoro: perché, e fino a che punto?

Talvolta il traduttore si mette al lavoro a testa bassa per completare con passione e preparazione l’incarico ricevuto, senza conoscere bene il valore che assumerà il lavoro svolto; una volta riscosso il compenso e sottoposto il medesimo a tassazione e contribuzione egli potrebbe tuttavia ricevere l’amara sorpresa che il premio per il suo sforzo sia molto inferiore alle aspettative. Conoscere bene i risvolti contabili e fiscali della propria attività serve anche a questo. A mio parere in certi casi è meglio rifiutare un incarico o trattarne opportunamente il compenso piuttosto che lavorare a prezzi non remunerativi.

Ci sono differenze nella fiscalità che riguarda traduttori editoriali e traduttori non editoriali?

Certo: le differenze sono notevolissime, sia sul piano fiscale che previdenziale: è bene conoscerle prima di mettersi al lavoro, sia nell’uno che nell’altro campo.

Puoi anticiparci quali saranno gli argomenti più importanti di cui parlerai nel tuo intervento, previsto all’interno del II modulo del corso di STL?
Chiarirò anzitutto quali sono i casi in cui la traduzione è definibile come traduzione editoriale, per poi spiegare analiticamente qual è il regime fiscale e contributivo di questo tipo di lavoro; spiegherò le differenze pratiche, contrattuali, fiscali e contributive fra traduzione editoriale e traduzione non editoriale.
Fornirò esempi di documenti da emettere a fronte di compensi di traduzione editoriale e le regole generali da osservare per non commettere errori nella dichiarazione dei redditi.
Infine metterò in relazione tale regime con quello delle prestazioni occasionali e del regime in Partita IVA.

Giuseppe Bonavia è Dottore Commercialista e Revisore Contabile in Pisa, titolare dal 1990 di studio di consulenza e assistenza fiscale. Dal 2005 tiene corsi, seminari ed incontri dedicati a traduttori ed interpreti indipendenti o associati; collabora stabilmente con STL tenendo corsi in aula e effettuando eventi formativi e aggiornamenti on-line su piattaforma webinar.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Privacy