Traduzioni e social media marketing – Riflessioni su un post di Daniela Corrado

Pubblicato il 20 Aprile 2012 alle 16:40 0 Commenti

Oggi ho letto un post della collega Daniela Corrado, scritto sul suo blog, Help traduzioni, dove parla di noi, del nostro Laboratorio sui social media del prossimo 5 maggio.

Sono molto grata a Daniela perché mi ha fatto riflettere su una cosa che mi era sfuggita, un collegamento che ho dato per scontato, e che invece, evidentemente, non lo è.

Lei comincia il suo articolo scrivendo: “Il 5 maggio si terrà a Pisa un workshop sui social media. Verrebbe da chiedersi: “Cosa c’entra con le traduzioni?”. Vi posso assicurare che, anche se non si vede, l’attinenza c’è.” E poi continua, descrivendo il corso e spiegando come sia utile usare questi strumenti per attrarre clienti sul web o farsi conoscere da chi ignora la nostra esistenza professionale.

La parte che mi ha colpito è la domanda che lei dà per scontato che uno si ponga, e cioè “cosa c’entra con le traduzioni?“.

Preparando questo corso ci siamo consultati con non pochi colleghi che usano quotidianamente Linkedin, Facebook, Twitter, eccetera e che hanno un blog professionale. Andrea Spila li ha intervistati per chiedere loro che utilità ne ricavano, in termini di visibilità e vendita dei propri servizi di traduzione. Ma non ci siamo mai posti, né abbiamo posto loro, la domanda che invece ha formulato Daniela in modo così spontaneo in apertura del suo post, perché per noi il collegamento social media marketing/vendita servizi di traduzione era scontato. Come dice Frauke G. Joris, nell’intervista con Andrea “[i Social Media] sono d’obbligo oramai” e “lo strumento “blog” (= sito oggi) è fondamentale come strumento del nostro marketing!”

Non è detto, però, che tutti siano consapevoli dell’influenza che un uso corretto di questi strumenti può avere sulle strategie di vendita dei propri servizi. Forse per alcuni (o per molti, chi lo sa?) la tecnologia va veramente troppo veloce e la tendenza è quella di aggrapparsi a ciò che è familiare e che dà sicurezza, anche se magari si ottengono risultati inferiori. Noi traduttori, proprio per il tipo di lavoro che facciamo, siamo molto più sollecitati sulle nuove tecnologie rispetto ad altre categorie di professionisti. Quello che dovremmo imparare a fare è focalizzare le nostre esigenze – anche attraverso il confronto -, valorizzare le nostre specificità, e comunicarle in rete.

I Social servono anche a questo.


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